giovedì 4 ottobre 2012

Schumacher si ritira, di nuovo



"Schumacher si ritira".


Era il 2006, Monza, e il popolo ferrarista piangeva per il triste annuncio del Kaiser di Kerpen.
Uno sogno mondiale, quello 2006, sfumato come il propulsore del tedesco proprio nel Gran Premio di Suzuka.
L'ultima vittoria, in Cina, poi l'impresa di Interlagos, una delle pagine più epiche della Formula Uno moderna. Toccato da Fisichella, foratura e tutto un giro di pista da compiere su tre ruote.
Schumacher rientra ai box, consapevole di essere giunto all'ultima gara, deve giocarsi il tutto per tutto.

Mentre pensa, Alonso quasi lo doppia, ma lui non molla. Mette di nuovo in moto e inizia a spingere come se non ci fosse stato un domani. Ne supera uno, tre, quattro, sei, facendo sembrare facile una rimonta impossibile.
Arriva alle spalle di Raikkonen, il suo successore, deve lanciargli un messaggio chiaro e tondo. "Amico, l'ho fatta io la storia Ferrari, guarda come si sorpassa".



E lui lo passa, ruota contro ruota, alla "S do Senna", lanciandosi verso l'impossibile rincorsa alpodio.

La gara è finita, Schumacher è quarto ed un Massa verde-oro festeggia con l'intero Brasile sul gradino più alto del podio...la prima era Schumacher finiva così.

Oggi, alla vigilia del Gran Premio di Suzuka, la storia si ripete: Schumacher annuncia il ritiro dopo la sua seconda carriera in Mercedes. Una storia certamente meno felice, una storia fatta di delusioni, sconfitte, incidenti ma anche momenti di gloria indelebili come il podio sfiorato a Montreal sotto il diluvio lo scorso anno, la stupenda pole position a Monte Carlo, il terzo posto a Valencia...



Ora, sei gare separano il Kaiser dalla storia. Sei gare dove ribadire al giovanotto di turno "Ehi ragazzo, io sono Michael Schumacher, ti faccio vedere io come si passa", sei gare per cercare quel successo che manca dal 2006.

Ultimo appuntamento col destino? Brasile, Interlagos.

La storia si ripete.
Schumacher si ritira.

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