mercoledì 17 aprile 2013

Webber, pazza idea Porsche























da 422race.com

Mark Webber sta probabilmente vivendo il periodo più difficile della sua lunga carriera nel motorsport. Dopo aver meditato il ritiro dalle competizioni all’indomani delle diatribe intestine di Sepang, il veterano pilota Red Bull ha dovuto masticare amaro anche nel corso del weekend cinese.



Un grossolano errore di valutazione da parte del muretto box ha fatto sì che la qualifica di Webber finisse dopo pochi giri, a bordo pista, ormai senza più alcuna traccia di benzina a bordo. La retrocessione all’ultimo posto in griglia è arrivata di conseguenza, ma non c’è limite al peggio: durante un pit stop di gara la ruota posteriore destra viene allentata male dai meccanici Red Bull, portando all’inevitabile (e pericolosissimo) distaccamento della stessa, mettendo la parola fine alla disastrosa tre giorni cinese.























E, a poche ore dalla conclusione della sfortunata corsa, “Radio Le Mans” annuncia, lasciando tutti senza parole: “Mark Webber ha firmato un contratto di cinque anni con il team Porsche nel campionato FIA WEC, a partire dal 2014“. La bomba scoppia fragorosa nel paddock di Shanghai, ancora in fermento dopo il tram tram del Gran Premio. Un rumor che trova le sue radici nei primi giorni di aprile, quando il celebre quotidiano tedesco “Bild” riportò di serrati contatti tra Webber e Porsche per la disputa del campionato WEC 2014 a bordo di un prototipo LMP1, la classe regina dell’endurance. I portavoce Porsche, in quell’occasione, non negarono l’interesse nei confronti del pilota Red Bull: “I nuovi piloti verranno scelti a tempo debito

Ma il rumor esploso nel paddock di Shanghai è di ben altra portata, e la sua veridicità  è sostenuta ancora una volta da “Bild” che, nella giornata di oggi, ha dedicato uno speciale alla clamorosa vicenda. Secondo il corrispondente tedesco, Mark Webber avrebbe già  fatto visita alla sede della Porsche di Weissach, in Germania. Qui avrebbe firmato un pre-contratto di tre anni per poter correre nella categoria maggiore del mondiale endurance (dove la casa tedesca farà il suo grande ritorno nel 2014). La trattativa sarebbe portata avanti dal direttore esecutivo Porsche, Wolfgang Hatz, a strettissimo contatto con il manager di Webber, Ann Neal. L’unico ostacolo potrebbe risiedere nell’accordo economico tra le parti coinvolte, non ancora raggiunto. L’indiscrezione sarebbe partita direttamente dall’entourage personale del 36enne pilota australiano, a seguito degli innumerevoli e deludenti problemi patiti tra qualifiche e gara.


















Visto l’incessante dilagarsi della notizia, i vertici Porsche preferiscono smorzare i toni alla vicenda, lanciandosi in timide smentite. Un portavoce del marchio tedesco ha infatti dichiarato al referente “Die Welt”, quanto segue: “Mark Webber non ha firmato alcun contratto con la squadra. Porsche può già vantare del lavoro di dieci ottimi piloti, i quali formano già una solida base per le vetture LMP1 del 2014. L’innesto di eventuali altri piloti non è urgente al momento”.
Il lungo percorso di Mark Webber in F1 parrebbe comunque essere giunto al capolinea: i rapporti con Red Bull sono ai minimi sindacali, mentre giovani talenti come Daniel Ricciardo scalpitano e campioni consolidati come Kimi Raikkonen vengono tentati e lusingati dalla superpotenza austriaca. Un’ulteriore rinnovo di contratto, ad oggi, sembrerebbe davvero un’utopia.

Ma la domanda è: varrebbe davvero la pena tirare a tutti costi avanti in un'ambiente conflittuale e chiaramente Vettel-oriented come quello Red Bull? Il Webber presentatosi davanti ai microfoni della stampa in quel di Shanghai appariva come un pilota stanco, rassegnato, ormai svuotato della voglia di correre. Come accaduto per Bruno Senna prima di lui (vincitore della 6 ore di Silverstone domenica, nella classe GT), forse sarebbe il caso di cambiare aria, ritrovando quella che è la semplicità e lo spirito vero delle corse automobilistiche.
Ecco che allora l'eventuale passaggio in Porsche LMP1 nel mondiale endurance rappresenterebbe un salto di qualità per il forte pilota australiano, un ritorno alla competizione più pura e alla gioia di competere ai massimi livelli, probabilmente persa per strada tra le polemiche negli ultimi anni in Red Bull.
Pazza idea? Neanche tanto.
Staremo a vedere.




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