sabato 22 giugno 2013

Testgate Mercedes: tanto rumore per nulla



Tanto rumore per nulla. Ebbene sì, l’intera vicenda del “test-gate” potrebbe essere facilmente riassunta in una riga di testo. Minacce di ritiro, esclusione dal mondiale costruttori e giro di vite in casa Mercedes? Macchè, semplice bacchettata sulle dita da parte del tribunale internazionale FIA, riunitosi giovedì nella sede legale di Parigi per mettere la parola fine alla controversia, che da un mese a questa parte tiene banco nel paddock e tra gli appassionati di tutto il mondo.


Per chi avesse trascorso l'ultimo mese e mezzo in un bunker anti-atomico, ricordiamo che tutto ha avuto inizio all’indomani del Gran Premio di Barcellona, rivelatosi tragicomico per il team di Stoccarda a causa dell’esagerato consumo gomme sofferto in condizioni di gara. In seguito alla deludente trasferta, Mercedes disputa un test “privato” di ben 1000 km sullo stesso circuito della Catalogna, organizzato da Pirelli per lo studio delle coperture 2014 sotto presunta autorizzazione del direttore di gara FIA, Charlie Whiting. Contrariamente a quanto previsto dal regolamento per questo genere di test (vietato utilizzare le vetture del campionato in corso e di quello precedente), però, Mercedes ha portato in pista nientemeno che il bolide versione 2013, guidato nientemeno che da Lewis Hamilton e Nico Rosberg, sotto mentite spoglie. (portavano caschi anonimi). Apriti cielo, l’indignazione degli avversari (Ferrari e Red Bull in primis) non si fa attendere, e la bomba esplode fragorosa nel paddock di Monte Carlo, soprattutto perchè la FIA nega di aver concesso il permesso di girare con la monoposto 2013 a Ross Brawn e soci.
















Tra il clamore generale, si finisce tutti in tribunale a Parigi. Un lungo processo, iniziato il giovedì con le testimonianze di Christian Horner, Toto Wolff e Ross Brawn, proseguito nella giornata di venerdì tra colpi di scena, (tirata in ballo anche la Ferrari) fino alla discussa sentenza. Niente pugno di ferro, come invece auspicato da molti, ma un semplice cartellino giallo per gli uomini in grigio. La classica bacchettata sulle dita dunque, poco di piu’.
L’unico provvedimento “concreto” a seguito del processo è quello dell’esclusione Mercedes dai rookie test di Silverstone, previsti all’indomani del Gran Premio per la maggior parte dei team impegnati in F1. Richiamo ufficiale anche per Pirelli, che come la scuderia di Stoccarda sarà costretta a pagare un terzo dei costi per le investigazioni e la procedura, in quanto parte attiva nel processo. Nonostante ci sia l’effettiva possibilita’ di presentare appello entro sette giorni, Mercedes ha allontanato tale scenario: “Non c’era nessun intenzione da parte nostra di ottenere vantaggio in modo sleale, per questo riteniamo proporzionata ed adeguata la decisione presa dalla FIA. Non faremo appello”. E con il comunicato ufficiale della federazione si chiude anche la controversia test-gate: “La FIA si augura che l’accaduto possa servire da lezione d’ora in avanti. I controlli attorno ai test saranno ulteriormente rafforzati”.

A quando il prossimo scandalo? Si accettano scommesse, state certi che è solo questione di tempo, perchè la F1 di oggi pare proprio non poter vivere senza speculazioni e inganni. 




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