martedì 17 settembre 2013

Vettel e Webber, un dualismo sul viale del tramonto



Alcune storie sono fatte così: quella tra Mark Webber e Sebastian Vettel, compagni di team sin dal 2009, non è mai sbocciata nell’amicizia. Troppa l’esuberanza agonistica del giovane rampante tedesco, e troppo fiero il veterano australiano per poter accettare, senza battere ciglio, gli affronti (sportivi) del nuovo che avanza.



Forse non tutti lo ricorderanno, sfumato nei ricordi del passato, ma il primo episodio del dualismo risale alla stagione 2007.

Allora i due “galli” vivevano ancora in pollai diversi: uno, Webber, già affermato in Red Bull. L’altro, Vettel, a farsi le ossa in Toro Rosso. E al Fuji, sotto una pioggia torrenziale ed in regime di safety car, un Vettel ai margini della top five centrava clamorosamente il posteriore Red Bull. Inevitabile il ritiro per entrambi. Dal 2007 al 2010, ora uniti sotto lo stesso tetto. Ad Istanbul succede di tutto, con una carambola ad oltre trecento orari in pieno rettilineo. Situazione meno catastrofica ma ugualmente tesa l’anno successivo, in Inghilterra, con un’ordine di scuderia non rispettato da un furioso Webber, lanciato all’attacco di un Vettel in fuga iridata.


















Tutte scaramucce, punzecchiature che fanno da preludio alla vera e propria resa dei conti. Domenica 24 marzo 2013: il circuito Kuala Lumpur fa da scenario ad una delle battaglie tra compagni di squadra piu’ violente e spettacolari degli ultimi anni. Vettel ignora deliberatamente gli ordini di scuderia imposti dal team, andando all’attacco deciso di un Webber in modalità crociera, pronto a riassaporare il dolce gusto della vittoria. Quello che segue è un duello rusticano, a colpi di sportellate, staccate al limite e azzardi a fil di muro. Alla fine a spuntarla è Vettel, ma il dito medio rifilatogli dal mascellone australiano in diretta tv è tutto un programma. Al podio la tensione è palpabile. C’è chi teme (o si augura) una rissa in grande stile, ma i due a malapena si degnano di uno sguardo. Webber siede in disparte con il volto che piu’ scuro non si può, mentre il monello Vettel riceve la piu’ classica delle lavate di capo da Adrian Newey. E’ l’inizio della fine.






















Da lì a poco cominciano a circolare le prime voci di un possibile addio di Webber 
al circus iridato, direzione WEC con Porsche, pronta al rilancio nell’ambizioso progetto LMP1. Le indiscrezioni trovano conferma un paio di mesi piu’ tardi, con l’annuncio del diretto interessato. Messaggi di apprezzamento e pacche sulle spalle da parte dei colleghi, Mark scherza: “Ehi su con la vita, continuerò a fare il pilota, mica smetto!“. A Monza, poco piu’ di una settimana fa, Red Bull organizza una festa d’addio per l’ultimo Gran Premio europeo nella carriera del longevo pilota australiano. Tutti i piloti del circus erano presenti. Tutti tranne uno.

Sebastian Vettel rimane in disparte, inutile fingere: “Non siamo mai stati amici, ma ci rispettiamo” la sua risposta. Ma è proprio il tre volte campione tedesco a voler raccontare qualcosa di inedito a riguardo, a pochi Gran Premi dall’addio dello “stimato” compagno di squadra. Intervistato dal magazine austriaco “Sportwoche”, il tedesco di Kerpen ha confessato: “Potete dire tutto quello che volete sul nostro rapporto difficile, ma la verità è che ci siamo sempre spinti a vicenda in pista davvero a fondo“. Vettel continua: “Per esempio ci sono sempre stati alcuni punti in cui Mark riusciva a fare la differenza. Ed io dovevo imparare, lavorare per raggiungere il suo livello“. Così, come nel degno finale di un lungo e travagliato racconto, arrivati al finale tutti i nodi vengono al pettine: “Questo confronto continuo, questa rivalità mi mancherà“.

















Una decisione, quella dell’addio alla F1, meditata a lungo da Mark Webber: “Il punto di rottura è quando non riesci piu’ a mantenere intatte le tue motivazioni. Da due anni a questa parte, lo spirito non era piu’ quello di una volta“. Intervistato dalla televisione inglese, il 37enne australiano racconta la sua marcia di avvicinamento all’opportunità Porsche: “Ad un certo punto, dopo l’interminabile serie di viaggi, hotel, media che ti perseguitano e la ripetitività del lavoro mi sono chiesto: ma è davvero necessario che continui a fare questo? Con l’offerta Porsche, ho trovato la risposta“. Interpellato circa il colpo grosso Ferrari, con l’ingaggio di Kimi Raikkonen, Mark Webber ha risposto seccamente: “Probabilmente Fernando e Kimi andranno avanti per due anni, non di piu“. E poi? Webber chiude offrendo spunti interessanti: “Poi ovviamente prenderanno Sebastian (Vettel n.d.r) dalla Red Bull, per farlo continuare con Ferrari“.
Se non è amore questo...


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