giovedì 29 agosto 2013

Gp del Belgio: il pagellone!



Con un giorno di ritardo rispetto alla consueta tabella di marcia, eccoci di nuovo assieme per un nuovo appuntamento con il pagellone. Lo straordinario tracciato di Spa-Francorchamps ha fatto da cornice ad un nuova nuova cavalcata solitaria di Sebastian Vettel, sempre piu’ lanciato verso un nuovo titolo iridato marchiato Red Bull. Ma alle sue spalle un’indomito Fernando Alonso ha dato spettacolo, a bordo di una F138 in netta ripresa rispetto alla delusione di Budapest. Antipasto di Monza? Grande protagonista delle qualifiche, Lewis Hamilton è stato costretto ad alzare bandiera bianca in gara. Ma in casa Mercedes si sorride pensando ai tortuosi tracciati di fine campionato, adattissimi alle caratteristiche tecniche della freccia d’argento. Protagonista mancato Kimi Raikkonen, frenato da un problema…ai freni. Questi ed altri i temi caldi nella quarta edizione del pagellone!


Sebastian Vettel: voto 10 - Best driver
166987239KR00017_F1_Grand_PSe non è un colpo da k.o, poco ci manca. In Belgio, tra i boschi delle Ardenne, Sebastian Vettel piazza una di quelle vittorie pesanti, in grado di indirizzare verso la propria causa il destino di un intero campionato. L’amarezza delle qualifiche, ancora una volta beffato all’ultimo secondo da un Lewis Hamilton sempre piu’ infallibile sul giro secco…il timore della pioggia in gara…tutto spazzato via nell’arco di trenta secondi. Il tempo di staccare la frizione a regola d’arte, di piazzarsi in scia alla freccia d’argento dal casco giallo e di fiondarsi a capofitto nel discesone dell’Eau Rouge. Gas spalancato, pelo sullo stomaco, Kers spianato… lo slancio del tre volte campione del mondo in rettilineo è irresistibile. Tempo un giro, e Sebastian Vettel è già in fuga. Il tre volte campione del mondo vola, macina giri con precisione e costanza chirurgiche. La perfezione regna sovrana in casa Red Bull, dalle soste ai box alla gestione gomme. E quando l’ingegnere di pista gli chiede di aumentare il ritmo, Vettel mette il turbo. Annichilita la concorrenza di Fernando Alonso, il biondo di Kerpen taglia il traguardo in tutta tranquillità, laureandosi per la seconda volta vincitore in Belgio (la prima nel 2011). Un Vettel dominatore, impressionante nella sua condotta di gara, priva di qualsiasi tipo di sbavatura o imperfezione. E chi lo ferma?
CANNIBALE

Fernando Alonso: voto 9 ; Felipe Massa: voto 5,5
GP BELGIO F1/2013Al grido di “meno parole e piu’ fatti“, Alonso e Ferrari affrontano il weekend di Spa consapevoli che, quella del Belgio, potrebbe rivelarsi una gara chiave nel prosieguo del campionato. Dopo le polemiche, le tirate d’orecchi presidenziali e i presunti mal di pancia, a Spa tutti i tifosi pretendono una grande reazione d’orgoglio, sia dal pilota Alonso che dalla squadra stessa. Al sabato però, come triste abitudine di questo 2013, le cose non iniziano per il verso giusto per gli uomini in rosso: sotto una pioggia battente, Alonso mette due ruote di troppo sul cordolo umido all’uscita della Stavelot, finendo in testacoda. L’errore che non ti aspetti, la rabbia dei tifosi, il dito puntato della stampa…tutto lascia presagire ad un altro weekend da dimenticare. E poi, la domenica, vedi una rossa entrare a ruote bloccate alla prima curva, farsi largo tra gli avversari a suon di sportellate…uscire di traverso dall’Eau Rouge, senza mollare di un metro. E’ un Fernando Alonso in preda alla piu’ totale furia agonistica: da nono a quinto nell’arco di cento metri, lo sguardo fisso verso quella Red Bull in fuga. Tutti gli avversari cadono sotto i colpi dalla tempesta asturiana: Button, Grosjean, Hamilton, sono solo scomodi impicci nella rincorsa al gradino piu’ alto del podio. Vettel ed Alonso stampano giri fotocopia nella prima parte di gara, ognuno legato all’altro in un mortale balletto sul filo del coraggio, su e giu’ per i saliscendi da paura di Spa-Francorchamps. Ma quando il tre volte campione del mondo decide di fare i bagagli e prendere il volo, niente e nessuno può fermarlo. Nemmeno l’irrefrenabile Alonso di Spa, che vede allontanarsi inesorabilmente, giro dopo giro, il sogno della prima vittoria in terra belga. Tutto questo mentre l’altro ferrarista, Felipe Massa, continuava il suo viaggio nella strada della mediocrità: per lui una prima parte di gara da assoluta comparsa, dopo la partenza disastrosa. Nel finale ritrova una parvenza di ritmo ma ormai è troppo tardi: le posizioni che contano davvero, dove il pilota brasiliano dovrebbe trovarsi in pianta stabile a supporto del compagno di team, sono solo un miraggio lontano. Il bilancio finale e’ comunque positivo per la scuderia di Maranello. Sì perchè nella foresta della Ardenne gli appassionati di F1 hanno ritrovato un Fernando Alonso affamato, deciso e spettacolare, supportato finalmente da un mezzo all’altezza della situazione, sebbene non ancora al top. Un Alonso pronto a cercare l’impresa impossibile nella gara di casa, a Monza, cuore pulsante Ferrari.
BESTIALE

Lewis Hamilton: voto 8
2.69138556-460112482013422raceLa quinta pole position stagionale, questa volta, sembrava ormai fuori dalla portata di Lewis Hamilton. Già perchè in Q2, su pista asciutta, sia Ferrari che Red Bull si erano dimostrate assolutamente competitive, forse troppo anche per i maestri del giro alla morte Mercedes. Poi l’azzardo di Paul Di Resta e la pioggia, il copione sembrava scritto da un’abile mano. Ma l’oscuro regista aveva in serbo un altro colpo di teatro: arriva il tempone di Rosberg, vicinissimo alla pole. Lewis Hamilton capisce che l’opportunità è reale e si getta all’inseguimento di Vettel nell’ultimo tentativo di attacco al tempo. La sagoma del rivale Red Bull, lontana miniatura ad inizio giro, diventa quasi un ostacolo all’imbocco della nuova chicane. E’ la conferma definitiva per Lewis Hamilton: un giro feroce, sensazionale, l’ennesima pole position strappata di mano al tre volte campione del mondo Red Bull. Ma ad azione corrisponde reazione, ed al primo giro di gara Sebastian Vettel lascia di sasso l’alfiere Mercedes con altrettanta ferocia sul rettilineo del Kemmel. Tempo due curve ed il tedesco di Kerpen ha già preso margine. Non c’è storia, Hamilton è costretto ad una gara di contenimento, guardandosi negli specchietti dagli attacchi della Ferrari di Fernando Alonso. Ma niente può fermare il pilota asturiano, in stato di grazia, ormai involato all’inseguimento del fuggitivo Vettel. Il terzo posto finale non turba affatto Lewis Hamilton: Spa non era pista adatta a Mercedes, a suo agio invece in tracciati ad alto carico aerodinamico (vedi le vittorie di Monaco e Ungheria). Gettando uno sguardo al calendario iridato, comprendiamo anche noi l’ottimismo del pilota Mercedes. Limitati i danni nel tempio della velocità di Monza, il programma prevede: Singapore, Korea, Suzuka, New Delhi, Abu Dhabi, Austin, Interlagos…tutte piste favorevoli, almeno sulla carta, alle frecce d’argento. Attenzione dunque, perchè il discorso iridato non è ancora chiuso. Ed Hamilton lo sa bene.
OTTIMISTA

Nico Rosberg: voto 7
1.69138556-333112482013422raceIl momento piu’ alto di Nico Rosberg al Gran Premio di Spa lo abbiamo vissuto nel corso delle difficili qualifiche del sabato. Paul Di Resta e’ primo, apparentemente irraggiungibile, abile e scaltro nell’anticipare i tempi. Le condizioni della pista sono ora difficili, decisamente peggiori rispetto a quelle incontrate dal pilota scozzese nel suo giro veloce. Ma Nico Rosberg è una furia: primo settore competitivo, secondo settore da record. Con un giro perfetto il figlio d’arte si porta ad un soffio dall’incredulo poleman. Poi la pioggia smette di cadere, l’asfalto comincia ad asciugarsi ed il bilanciamento macchina per Rosberg, perfetto nel giro precedente, sparisce all’improvviso. D’altronde a Spa funziona così: tutto può cambiare da un minuto all’altro. Il quarto posto in griglia non è comunque il peggiore dei risultati, e la partenza del pilota tedesco è assolutamente positiva. Il Gran Premio fila piu’ o meno liscio per Rosberg: sicuramente meno vistoso di Lewis Hamilton ma, alla fine della fiera, non lontano dal compagno iridato 2008 sotto la bandiera a scacchi. Insomma, uno scudiero efficace. Bravo a contenere gli attacchi di Mark Webber nel finale di corsa, Rosberg riesce così a portarsi a casa una quarta piazza positiva, in un weekend rivelatosi difficile (qualifica a parte) per la compagine Mercedes.
REGOLARE

Mark Webber: voto 6
166987350KR00009_F1_Grand_PGiusto pochi istanti prima del semaforo verde pensavo: “Ehi, da quanto tempo Webber non sbaglia una partenza?“. Apriti cielo, pochi secondi dopo ecco il pilota Red Bull piantarsi allo stacco frizione, con conseguente ed inevitabile perdita di posizioni. Vanificato quanto di buono fatto in qualifica, Webber è costretto all’ennesima gara in rimonta della sua longeva carriera. Mentre il compagno prende e saluta la brigata con tanto di manina, il recupero di Webber si rivela ben piu’ difficile del previsto. La settima marcia accorciata, pensata per una gara in solitaria o quasi, non si rivela efficace per una rimonta al centro del gruppo, cosa che costringe il mascellone australiano ad uno sfruttamento extra delle mescole. Tutte le difficoltà si palesano nel duello con la Mercedes di Nico Rosberg, acciuffato ad una decina di giri dal termine ma impossibile da sopravanzare. L’ultima gara tra i boschi delle Ardenne si rivela così una mezza debacle per Webber, solo quinto al traguardo, ad oltre trenta secondi dal compagno di casacca. E tutto (o quasi) per colpa di quella stramaledetta partenza!
FIASCO

Jenson Button: voto 8
Jenson Button on track.A Melbourne la migliore delle McLaren finiva ad oltre un minuto dal zona podio. A Spa, a soli tredici secondi. Il grande lavoro svolto in fabbrica ed in pista dalla scuderia di Woking sta iniziando a dare i suoi frutti, ma grande parte del merito va sicuramente attribuito a Jenson Button. Da vero leader e uomo squadra, il campione del mondo 2009 non ha mai alzato la voce nonostante le evidenti difficoltà tecniche del team, lavorando duramente dietro alle quinte per indirizzare nella maniera corretta il problematico sviluppo del pacchetto vettura, apparso in grave ritardo sin dai primissimi test pre-stagionali. Anche a Spa il pilota inglese da il suo meglio, piazzandosi davanti a Lotus e Ferrari nelle travagliate qualifiche. La partenza sorride a Button, velocissimo nello stacco frizione, cosa che gli consente di issarsi fino alla quarta piazza al termine di un primo giro tutto all’attacco. Confidando nell’arrivo della pioggia, il muretto McLaren opta inizialmente per una strategia di gara ad una sosta. L’aggiornamento delle previsioni meteo è però una doccia fredda per gli uomini di Woking, costretti ad improvvisare un cambio di tattica in corsa. Button, trovatosi in testa al Gran Premio, è così costretto a rientrare in favore di una piu’ tradizionale strategia a due soste. Con gomme fresche, nel finale riesce a sopravanzare brillantemente Felipe Massa per la sesta posizione, non lontano dalla Red Bull di Mark Webber. Un risultato positivo, che consente al team di guadagnare una posizione in classifica costruttori, ai danni di Force India: “Possiamo toglierci ancora qualche soddisfazione da qui alla fine” confessa Button nel post gara. E se lo dice il capitano, i tifosi McLaren hanno ancora il diritto e il dovere di sognare in grande.
LEADER

Romain Grosjean: voto 6
2013 Belgian Grand Prix - ThursdayPensi a Spa 2012, ed una sola immagine riaffiora alla mente: una Lotus che danza impazzita sulla Ferrari di Fernando Alonso, detriti, paura. Troppo avventato quel Romain Grosjean, bandito dallo storico Gran Premio di Monza, abbandonato dai suoi stessi sostenitori. Sicuramente il periodo piu’ buio nella brillante carriera dal banchiere ginevrino, campione Gp2 nel 2011. Da allora molto è cambiato. Il Grosjean di inizio 2013 è quasi un altro pilota: prudente, cauto, “trattenuto” nella sua furia agonistica. Domenica ne abbiamo avuto la riprova: inutile negarlo, tutti gli occhi erano puntati su di lui al via, quasi in attesa di una nuova carambola. E invece no. Attento allo start, forse anche troppo, Grosjean perde diverse posizioni all’imbocco dell’Eau Rouge. Alle sue spalle Raikkonen bussa, lui non oppone resistenza, pensando intelligentemente in ottica iridata. Poi arriva Sergio Perez, messicano dal talento esplosivo. Da carnefice a vittima, nel giro di un anno, Grosjean si ritrova a passeggiare per campi, forzato all’esterno dalla discutibile manovra dell’alfiere McLaren. Non ci sta Romain, scatenato nella comunicazione radio con il suo ingegnere: “*@!?§£&!!”, beh, il senso è quello. Persa anche la posizione sulla Ferrari di Massa, al pilota Lotus non resta altro che condurre la macchina al traguardo. Dopo le brillanti prestazioni del Nurburgring e di Budapest, un weekend incolore per il neo-papà Grosjean (auguri!), complice una Lotus ben lontana dal top in condizioni di pista fredda e meteo variabile.
ATTENTO

Kimi Raikkonen: voto 6
2013 Belgian Grand Prix - FridayPer il moderno re di Spa (quattro volte vincitore tra le Ardenne), il weekend comincia a prendere una brutta piega sin dalle prove libere del venerdì. Un problema al mozzo dello pneumatico posteriore sinistro lo costringe anzitempo ai box, impedendogli di affrontare la simulazione di gara. Il sabato mattina un altro guasto, questa volta alla telemetria: niente di grave, ma se due indizi fanno un sospetto, tre fanno una prova. E l’ultimo indizio, per lo sconforto dei tanti fan accorsi in Belgio, arriva già nei primissimi giri di gara. Fumo nero sprizza in frenata dai cerchioni anteriori di Raikkonen, invitato con insistenza dal muretto box ad abbassare le temperature. “Ice Man”, piu’ che rispondere, schiamazza a sua volta: “Non ci ho capito niente!“. Forse anche per questo, Raikkonen non si da per vinto, dando inizio ad una spettacolare rimonta (dopo un primo giro problematico) a suon di sorpassi. Il finlandese è inarrestabile: da applausi il sorpasso compiuto all’esterno dell’odiato Sergio Perez all’uscita del curvone Bruxelles, un punto praticamente impossibile. Sbarazzatosi di Sauber e McLaren. Raikkonen si getta all’inseguimento della Ferrari di Felipe Massa, anch’egli in rimonta. Sul piu’ bello, però, succede il patatrac. I freni abbandonano il pilota finlandese all’imbocco della nuova chicane, costringendolo ad un clamoroso lungo (per fortuna in un punto con ampie vie di fuga). Inevitabile il mesto rientro ai box, con conseguente ritiro. Si interrompe così a 27 l’incredibile record di piazzamenti a punti (battuto anche Schumacher), ma è il minore dei mali. Lo zero di Spa e’ una brutta botta per le residue ambizioni iridate di Kimi, costretto ad osservare il trio Vettel-Alonso-Hamilton (i tre diretti rivali in campionato) spartirsi i primi tre gradini del podio. L’amico Vettel, intervistato nel post-gara, prova a risollevargli il morale: “La matematica è ancora dalla sua parte“. Certo…ma lo sarà ancora per molto, con una Red Bull formato extraterrestre?
FRENATO

Paul Di Resta: voto 7 ; Adrian Sutil: voto 7
Formula One World ChampionshipQuasi non credeva ai suoi occhi Paul Di Resta. Seduto in macchina, immobile, gli occhi fissi sullo schermo. Il suo nome, marchiato a fuoco accanto al numero 1. Una pole position a portata di mano, la pioggia che cade fitta. Paul lo scozzese ha giocato di anticipo, mettendo in buca i big, spaesati sotto il diluvio. Poi il cielo si fa meno cupo, spunta quasi un raggio di sole. E’ la condanna definitiva per il pilota Force India, riportato bruscamente alla realtà da Lewis Hamilton e soci proprio sul piu’ bello, come nel piu’ classico dei sogni. Un sogno che si trasforma in incubo la domenica: forse ancora sconvolto dalla mancata pole position, Di Resta scatta male, pattina, perdendo cinque posizioni. Di rabbia (perdonate il gioco di parole) il pilota scozzese sfrutta al meglio la confusione della prima curva e l’allungo del Kemmel per risalire fino in settima, immediatamente alle spalle del compagno di squadra Sutil, scattato brillantemente dalla dodicesima posizione. Ma la sfortuna per Paul non ha limiti in Belgio, manifestandosi per l’ennesima volta nell’inquietante sagoma di un Pastor Maldonado in versione bowling. Sutil riesce a scamparla per il rotto della cuffia, Di Resta viene invece centrato in pieno. Posteriore distrutto, gara finita. Neanche il tempo di rifiatare che il superstite Adrian Sutil si ritrova ai ferri cortissimi con uno scatenato Esteban Gutierrez. Il messicano chiude la traiettoria all’imbocco del primo curvone, il tedesco lo evita ed allarga l’ingresso per poter sfruttare tutta la velocita’ in uscita. Affiancato il giovinotto della Sauber in discesa, l’esperto Adrian ha addirittura il tempo di mandarlo cortesemente a quel paese, prima di piombare ad oltre trecento all’ora nella compressione dell’Eau Rouge. Applausi a scena aperta per il “pianista tedesco”, mai domo, protagonista di una pimpante gara in rimonta dopo un sabato deludente.
BRILLANTI

Daniel Ricciardo: voto 7 ; Jean Eric Vergne: voto 6
166987239KR00078_F1_Grand_PDaniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne affrontano il weekend di Spa con umori diametralmente opposti: Ricciardo e’ felice, ormai promosso (salvo sorprese) al team piu’ titolato degli ultimi tre anni. L’altro e’ scuro in volto, silenzioso, rassegnato ad un futuro di ben altre prospettive. Eppure, quasi a voler dimostrare il proprio reale valore, e’ proprio Jean-Eric Vergne ad impressionare nelle giornate di venerdì e sabato, piazzandosi costantemente in zona top five. Brillanti aspettative disattese in qualifica da una prestazione di squadra insufficiente, con entrambi i piloti addirittura esclusi dal Q1. In gara entrambi sono protagonisti di una lenta ma costante rimonta, conclusa in modo ancora una volta opposto: superato il primo stint su gomme dure, Daniel Ricciardo si fionda come una furia in zona punti, sopravanzando nel finale Sergio Perez e portandosi a casa un punticino che fa morale. Jean-Eric Vergne, complice una foratura lenta accusata negli ultimi giri di gara, deve invece dire definitivamente addio ai buoni propositi della vigilia, accontentandosi della dodicesima piazza. Insomma, per un motivo o per l’altro, il confronto con il compagno di squadra sta diventando sempre piu’ una chimera per il pilota francese, destinato a rimanere in Toro Rosso anche nel 2014.
OPPOSTI

Sergio Perez: voto 5,5
Sergio Perez sits in his car in the garage.Decisamente un weekend storto per il focoso “Checo”. Le brutte notizie cominciano ad arrivare sin dal piovoso sabato con una netta esclusione in Q2, mentre il compagno Button, maestro delle condizioni “al limite”, era lì a giocarsi le prime file della griglia. In gara Perez, autore di un buon start, riesce a guadagnare un paio di posizioni, riportandosi in zona punti. Tutto bene, tutto tranquillo, fino all’incontro-scontro con la Lotus di Romain Grosjean. Perez arriva veloce alle spalle del francese sul lungo rettilineo del Kemmel, apre il DRS…ormai e’ fatta. Ma poi che ti combina Checo? A sorpasso ormai compiuto chiude inspiegabilmente la traiettoria al malcapitato Grosjean, costretto ad allargare oltre il cordolo e a tagliare per campi, perdendo due posizioni. Beccatosi l’inevitabile drive-trough, Perez è costretto ad uno stravolgimento di strategia e ad una gara in rimonta. Alla fine della fiera un punticino sembra essere anche alla portata del messicano, a testimonianza di un buon passo gara, ma l’avanzata di Daniel Ricciardo ed un consumo gomme abnorme gli negano anche questa (minima) gioia. Come si sul dire in questi casi: “il ragazzo ha talento, ma deve mettere la testa a posto!
AVVENTATO

Nico Hulkenberg: voto 6 ; Esteban Gutierrez: voto 6
2.Nico Hulkenberg (Sauber) on track422raceNon c’era il bilanciamento, non c’erano le gomme, non c’era velocita’“. Le amare parole rilasciate da Nico Hulkenberg al termine di un deludente Gran Premio di Spa sono lo specchio perfetto della difficile situazione Sauber. In qualifica, come al solito, la scuderia di Hinwill corre con un pilota solo: mentre Esteban Gutierrez si perdeva tre i boschi delle Ardenne, Hulkenberg lottava duramente, senza tregua. Alla fine solo pochi millesimi separano il pilota tedesco dalla top ten. Ma non c’è gloria per “Hulk” nella domenica di Spa, frenato da una Sauber C32 lontana parente del bolide bianco ammirato lo scorso anno nelle mani di Sergio Perez e Kamui Kobayashi. Il rookie Gutierrez si risveglia dal torpore con il piede giusto in gara. Il messicano lotta, scalpita, attacca, guadagnandosi pure una buona dose “vaffa” dai compagni di sportellate. Un Gutierrez tutto sommato pimpante che, almeno alla domenica, riscatta il black-out totale della qualifica. Ma il tredicesimo ed il quattordicesimo posto sotto la bandiera a scacchi non possono rappresentare una soddisfazione per la scuderia Svizzera, ormai focalizzata sullo sviluppo della monoposto 2014.
NEBBIA

Pastor Maldonado: voto 4,5 ; Valtteri Bottas: voto 5 89p3104-422race
Come non detto! Dopo l’incoraggiante decimo posto dell’Ungheria, venti di mediocrita’ tornano ad aleggiare pesanti in casa Williams. E quando anche Maldonado torna a cedere al “vizietto”, tipico dello scorso anno, allora lo scenario catastrofico e catastrofista può dirsi completato. Nonostante condizioni, almeno sulla carta, favorevoli alla vettura di Sir Frank (vedi il terzo posto di Bottas nelle qualifiche bagnate del Canada), lo stesso finlandese ed il compagno venezuelano vengono impietosamente esclusi dal Q2, battuti in astuzia da Caterham e Marussia. Il calvario prosegue in gara quando, a seguito di un buon primo stint su gomme medie, il passo crolla inspiegabilmente appena montate le mescole hard. Bottas è un fantasma, Maldonado lotta come sempre con il coltello tra i denti, forse troppo. Finito lungo a seguito di un violento corpo a corpo con la Sauber di Gutierrez, il venezuelano perde la lucidita’, tagliando all’interno per imboccare la corsia d’entrata dei box (posizionata in modo del tutto discutibile) senza avvedersi della presenza del duo Force India, all’esterno. Il risultato è un pirotecnico strike ai danni del malcapitato Paul Di Resta, costretto al ritiro. Stop and go inevitabile e gara definitivamente compromessa per Maldonado, bloccato alle spalle della Caterham di Van Der Garde nel finale di corsa. Insomma…oltre il danno, la beffa.
DANNOSI

Giedo Van Der Garde: voto 7 ; Charles Pics.v. 2013 Belgian Grand Prix - Friday
Continua la crescita di Giedo Van Der Garde, solido pilota olandese giunto quest’anno in F1 dopo gli anni di gavetta in Gp2 series. Dopo una prima parte di stagione difficile, vissuta all’ombra del piu’ performante compagno Pic, sulla difficile pista di Spa il buon Giedo è protagonista di una tre giorni brillante. In qualifica coglie al volo l’occasione in condizioni difficili (come già accaduto a Monaco), centrando ampiamente la qualificazione con un giro perfetto su gomme medie, a differenza di Charles Pic, escluso su mescola intermedia. In casa Caterham è festa grande e si danza per la pioggia. Purtroppo per gli uomini in verde, il tanto auspicato diluvio non arriva in gara, con Van Der Garde costretto a vedersi sfilare dalle vetture decisamente piu’ performanti (Toro Rosso, Sauber e Williams), partite alle sue spalle in griglia. Il 27enne olandese è però autore di una gara regolare e priva d’errori, nonche’ decisamente piu’ rapido dei rivali Marussia. Nel finale, Van Der Garde si toglie anche la soddisfazione di tenere a bada fino alla bandiera a scacchi uno scatenato Maldonado, reduce dallo stop and go per il contatto con Paul Di Resta. Insomma, una prestazione incoraggiante anche in ottica 2014. Sfortunata gara invece per Charles Pic, costretto al ritiro per una perdita d’olio nel corso dei primi giri.
SCALTRI

Jules Bianchi: voto 6,5 ; Max Chilton: voto 5,5 Max Chilton (GBR) Marussia F1 Team MR02.23.08.2013. Formula 1 World Championship, Rd 11, Belgian Grand Prix, Spa Francorchamps, Belgium, Practice Day.
Sabato da leoni (con tutti i limiti del caso), domenica da gamberi. La pioggia del sabato sorride al dinamico duo Marussia, intelligente nell’approfittare della delicata situazione meteo e ad imitare la vincente scelta di Van Der Garde. Sia Jules Bianchi che Max Chilton spingono a fondo nell’ultimo tentativo utile, qualificandosi con discreto margine a discapito dei vari Ricciardo, Gutierrez e compagnia bella. La gioia del sabato si trasforma in delusione e rassegnazione in gara complice un passo gara che, tolte le primissime uscite stagionali, appare ora decisamente inferiore a quello dei diretti rivali Caterham. Bianchi e Chilton vengono così inglobati dal gruppone, impossibilitati ad opporre resistenza. Come se non bastasse, nel finale di gara arriva anche un drive through per il giovane inglese, reo di aver ignorato le bandiere blu. Nonostante la superiorita’ Caterham delle ultime gare, però, la decima posizione in campionato (quantomai preziosa in termini monetari) rimane ancora in mano ai Marussia-boys complice il tredicesimo posto ottenuto da Jules Bianchi in Malesia. Della serie: guardiamo il bicchiere mezzo pieno, che è meglio.
IN DIFESA

Gran Premio del Belgio: voto 7
09.HONZ7556422raceA mio avviso, quello vissuto domenica è stato un Gran Premio discretamente coinvolgente, ma non esaltante. Non fraintendetemi, la bellezza di Spa è unica: ammirare questi bolidi e questi piloti sfrecciare senza paura in sezioni quali Eau Rouge, Blanchimont e Les Combes, restituisce ogni volta sensazioni ed emozioni uniche all’appassionato. Proprio per questo, a mio parere, snaturare la reale essenza di Spa con artifici piu’ o meno riusciti quali il DRS, toglie qualcosa alla bellezza e alla storicità uniche dell’evento. Piu’ a che dei sorpassi veri e propri, sul rettilineo del Kemmel abbiamo assistito a freddi scambi di posizione: azionato il DRS, nel 90 % dei casi l’attaccante aveva ragione del difensore, impossibilitato a difendersi considerata la vistosa disparità di velocità. In questo scenario “artificioso”, grande risalto hanno trovato le brillanti manovre di Kimi Raikkonen e Fernando Alonso, capaci di inventarsi manovre di sorpasso in punti impensabili dove, la stragrande maggioranza dei piloti, preferisce alzare il piede. Guizzi che tolgono il fiato, istanti di follia motoristica che valgono piu’ di mille “scambi di posizione”.

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