La notizia era nell'aria già da un pò di tempo.
Nonostante costosi e sfarzosi eventi pubblicitari, proclami esagerati e improbabili dichiarazioni d'intenti, il Gran Premio d'America "non s'addafare".
Almeno, per il 2013.
Solo qualche mese fa avevamo assistito allo show di David Coulthard, impegnato con la Red Bull 2011 nelle strade del New Jersey, tra tunnel e parchi verdi, tra saliscendi e panchine.
La cerimonia si era conclusa con il solenne inno nazionale, cantato...da un motore.
Già, avete capito bene.
Date un'occhiata, anzi, ascoltate.
Anche Sebastian Vettel era presente all'evento, sgommando anch'egli nelle strade americane con una misera (per i suoi standard, forse) vettura stradale.
Tanti i commenti positivi da entrambi i piloti; apprezzamenti sul layout del tracciato e grande eccitazione in vista del Gran Premio targato 2013.
Peccato che ormai sia tutto rimandato all'anno successivo.
L'organizzazione, infatti, non è riuscita a preparare in tempo tutto il necessario per poter dare inizio ai lavori di costruzione; importanti problemi finanziari hanno poi mandato tutto definitivamente all'aria.
Ecclestone, chiaramente deluso, è stato duro a riguardo: "Sembrava che gli organizzatori non si rendessero conto di ciò che avevano tra le mani. Hanno perso il treno, anche per colpa di questioni economiche".
Mentre il promoter dell'evento si scusa con i fan e con la comunità locale, il calendario 2013 è stato adeguato alle nuove condizioni: scendono a 19 i Gran Premi previsti, contro i 20 dell'attuale stagione.
Improbabili entrate dell'ultima ora come Istanbul, Magny Cours o Imola, sogno di tantissimi tifosi italiani destinato a rimanere tale.
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